13.8.23
6.8.23
draft, luglio 2023
Il cielo è nuvoloso, cupo, pieno di nubi bianche e grigie che scorrono veloci spostate dal vento. Ogni tanto un timido raggio di sole riesce ad emergere da tanta soffice ovatta bianca.
Nella mia teste le cose non sono molto diverse. Un vento forte di emozioni passa tra i miei capelli. Brividi quando ascolto certe canzoni, brividi ai suoni della natura.. tante cicale si sentono in lontananza. Sembrano un po’ agitate anche loro, o forse sono felici. Chissà cosa cercano di comunicare con tutto il casino che fanno mentre stanno sugli alberi..
Il tempo sta cambiando.
Non so cosa aspettarmi. E mi fa paura.. ecco cosa un po’ mi spaventa. Le cose che non so. Il non controllabile. Le esperienze che non ho ancora vissuto.. il futuro.
Però in cuor mio so che saprò affrontare anche questo. La vita è qualcosa di ignoto, che per quanto venga pianificata, studiata e organizzata, saprà sempre coglierci di sorpresa. Nel bene e nel male, bisogna solo imparare a navigare. Affrontare le onde, seguire il vento, togliere l’ancora che ogni tanto affonda in qualche luogo che ci sembrava così bello, e ripartire. Non importa quanto tempo passerà prima che quest’ancora torni ancora nel fondale.. mentre navigheremo verso il nostro futuro avremo modo di prenderci cura della nostra nave, riparare le vele.. assaporare di nuovo il cullare del mare e il soffio del vento tra i capelli. Potremmo vedere nuovi scogli e nuove spiaggie.. nuove grotte inesplorate. Potremmo tornare a pensare solo alla nostra piccola nave. Perché rimanendo li, in quel luogo ormai buio e vecchio, si rischierebbe di affondare.
Ciò che andava bene una volta non è detto vada bene anche adesso.
6 agosto 2023
Ho tante bozze da pubblicare, tanti scritti di momenti diversi degli ultimi anni custoditi come in un diario che prima o poi forse pubblicherò. Per la maggior parte sono un po’ tristi ma d’altronde le cose belle si vivono e quelle tristi in qualche modo rimangono dentro.. e così scrivere mi aiuta a realizzarle, a capirle e ad accettarle.
Sono spalmata sul divano, gambe alte contro il muro, una pila di almeno tre cuscini sotto la testa e l’arietta fresca che entra dalla finestra ad accarezzarmi il volto umido.
Cena e doccia già fatte, beauty routine anche, ordine di prodotti beauty pure.. che giuro ormai avevo finito tutto e NON POSSO rimanere senza contorno occhi o spf. Ne va della mia immagine da ragazzina di vent’anni quando ormai vado verso i 30.. ma va bene così, ultimamente amo quei pochi minuti della giornata in cui mi ricopro di creme e sieri, mi rilassa tantissimo e mi ricorda di volermi bene quindi ogni centesimo speso in tutte queste strambe formule chimiche per rallentare l’invecchiamento ed avere una pelle di ceramica sono ok. Mi fa ridere come una volta spendessi tanti, troppi, soldi in integratori per dimagrire e adesso stia facendo un po’ la stessa cosa in creme antiaging.. però vabbè, qualche vizio lasciatemelo, che fa tutto parte del gioco.
Dicevo, sono qui a gambe all’aria a ripensare un po’ a me. Accanto al mio braccio ci sono ancora i fili del divano tirati dalla mia pulce che qualche mese fa se n’è andata. Se ci penso scende sempre una lacrima per quella piccola palla di pelo che per me era vita pura. Un po’ più in là lui dorme abbastanza profondamente da non svegliarsi con il rumore dei tasti che scrivono.
Ieri notte pensavo ad un dolce fatto qualche anno fa, un dolce davvero buono, uno di quelli da mangiare ad occhi chiusi.. non ho la ricetta nè tanto meno delle foto che lo ritraggono e ne danno una degna presentazione.. però me lo ricordo bene.
Era un dolce fresco, che iniziava con una sottile e burrosa frolla al cioccolato, un piccolo strato di pan di Spagna al cacao, per poi incontrare una namelaka fondente, una gelee all’ amarena (ma direi che anche ai lamponi ci sarebbe stata al top) è una delicatissima mousse ivoire e liquirizia. Era glassato di bianco con un effetto marmoreo azzurro ma se mai dovessi rifarlo sceglierei certamente una glassa nera, arricchita da delle pagliuzze dorate. Niente brillantini che quelli non mi sono mai piaciuti da nessuna parte. Riuscire ad immaginarlo? Per me è come se l’avessi qui davanti. L’acido dei frutti rossi, il gusto caldo e terroso della liquirizia, un cioccolato fondente che avvolge il tutto, una frolla croccante e friabile. Era una meraviglia.
Ho un debole per la liquirizia, e per i frutti rossi.. quando penso ad abbinamenti strani o un po’ diversi dal solito li provo con il gelato. Ah, anche il gelato è un mio grande tallone d’Achille. Mamma mia ne mangerei all’infinito. Ecco, l’ideale di serata perfetta si potrebbe racchiudere con me che prima bevo un buon caffè, quello sempre. E poi un cono gigante di gelato. Due o tre palline, liquirizia, yogurt e boh.. pompelmo o menta. Mi attirano gli abbinamenti un po’ strani. Mi incuriosiscono perché non so cosa potrebbero farmi provare e nove volte su dieci è una bella scoperta!
Mi annoiano un po’ le cose semplici, non subito ma a lungo andare non mi piacciono più.
Mi costa caro ammetterlo ma la pasticceria mi manca a volte. Mi manca creare qualcosa di nuovo, provare e sperimentare.. il mio vecchio posto di lavoro ormai non aveva più nulla di artigianale, era tutto un correre, fare prima, fare quello che c’era scritto, niente cose personalizzate, niente pause pranzo passate a fare pezzi di dolce da assemblare nel finesettimane a porte chiuse. Le passioni si spengono ma non se ne vanno mai del tutto.
- Le passioni si mettono in un angolo, ma non spariscono mai. -
Il mio problema è che nell’armadio delle “cose messe da parte” c’è ormai un caos generale che tra un po’ esce fuori tutto. Negli anni c’ho riposto tanta di quella roba che tra un po’ scoppia.
Quanto costa essere sé stessi al 100%? Chi costa esserlo?
Se solo le persone imparassero a leggere gli occhi della gente capirebbero la metà della loro anima. E se davvero fossero in grado di farlo non si permetterebbero mai di mettersi davanti a loro, impedendogli la vista del futuro. Una persona che ti capisce ti sta affianco, non dietro e non davanti. Ma affianco.
Bene, obiettivo della serata: dormire. Che domani mattina vorrei andare a camminare all’aba e godermi un po’ di tranquillità, un po’ di musica e un timido sole che sorge.
Non vedo l’ora arrivi settembre, perché probabilmente sarà cambiato qualcosa, perché finiró il tatuaggio e potrò pensare a quello nuovo è perché si. Settembre è da sempre il mese dei nuovi inizi
Silvia.
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