Scrivo da sotto il sole cocente, che mi scalda il lato destro del corpo mentre un vento sottile e fresco mi scompiglia i capelli e fa arrivare a riva le onde del mare.
E' ormai tardi, la gente sta rientrando a casa, tutti levano le ancore dei loro asciugamani e si preparano al lungo viaggio di ritorno che li aspetta , lunghe le code di macchine che intasano le strade.
Io mi sono appena svegliata, che il mare mi rilassa.. non mi fa impazzire l'acqua, lo sapete bene, per non parlare della sabbia che proprio non sopporto. Eppure quest'anno ci sono già stata diverse volte, in compagnia delle conchiglie e del rumore del mare.
La spiaggia brulicava di gente fino a pochi minuti fa e i bimbi dell’ombrellone affianco schiamazzavano a squarciagola e correvano in lungo e in largo riempiendomi di sabbia e di goccioline d’acqua che se ne andavo dai loro costumi.
La spiaggia brulicava di gente fino a pochi minuti fa e i bimbi dell’ombrellone affianco schiamazzavano a squarciagola e correvano in lungo e in largo riempiendomi di sabbia e di goccioline d’acqua che se ne andavo dai loro costumi.
Decido dopo poco di andarmene pure io.. che il le mie gambe sono ormai stanche di starsene immobili a far nulla.
Secondo pontile
cammino a testa bassa per evitare lo sguardo delle persone perchè anche se negli ultimi mesi ho sviluppato una sicurezza di me che non pensavo di avere, mi trovo ancora in difficoltà in situazioni come queste.. quindi testa bassa e passo spedito, un po' di cardio serale non può che farmi bene.
Terzo pontile
Ascolto il rumore del mare, respiro a pieni polmoni quest'aria salmastra.
quarto pontile
mi soffermo a pensare a come potrebbe risultare questo paesaggio un po' magico visto attraverso un obiettivo. Degli esili rami impiantati nella sabbia formano una sorta di castello, o almeno questo è quello che pare a me, chissà cosa immaginava il bimbo che l'ha costruito.. Le loro ombre lunghe e sottilissime, tipiche di un sole che sta ormai tramontando, vengono distrutte ritmicamente dalle onde che raggiungono la riva
quinto, sesto settimo pontile
Orme di tante dimensioni diverse riempiono la spiaggia e mi ritrovo a sorridere come una scema ad un cane che mi si avvicina curioso, com'è che sorrido più spesso agli animali che alle persone?
otto nove e dieci
Una scia di aquiloni di tanti colori, davvero troppo saturi per i miei gusti, cullati dal vento taglia il cielo sopra di me
e poi ancora undici dodici.. mi perdo a guardarmi attorno, ad osservare le nuvole correre, a guardare una bimba che gioca con il padre, due ragazzini che si baciano in riva al mare, due vecchietti che passeggiano mano nella mano. osservo gli ultimi temerari che fanno il bagno, una famigliola che cena in riva al mare e in lontananza scorgo anche un pescatore seduto in cima ad un pontile, immobile, mentre aspetta in silenzio che qualcosa (cosa?) abbocchi.
e poi ancora undici dodici.. mi perdo a guardarmi attorno, ad osservare le nuvole correre, a guardare una bimba che gioca con il padre, due ragazzini che si baciano in riva al mare, due vecchietti che passeggiano mano nella mano. osservo gli ultimi temerari che fanno il bagno, una famigliola che cena in riva al mare e in lontananza scorgo anche un pescatore seduto in cima ad un pontile, immobile, mentre aspetta in silenzio che qualcosa (cosa?) abbocchi.
Mi piace, da morire, mi fa sorridere spesso, e mi mette di buon umore. Il mare. Ma non solo lui.
Ennesimo pontile
Non so più dove sono, ho perso il conto tanto ero immersa nei miei pensieri.. guardo l’ora e si è fatto davvero tardi, a casa mi aspettano per cenare anche se la fame in questi giorni deve essersene andata in vacanza pure lei. Dó le spalle al sole che sta lentamente tramontando dietro ai grandi hotel che costeggiano la spiaggia.
Ormai non c’è più nessuno, solo acqua sabbia e cielo. Tanto blu, tanto azzurro.
Una sottile collana di piccolissimi lapislazzuli poggia sulle mie clavicole ossute e mi trasmette una strana serenità, forse è tutto un effetto placebo, che ho letto la descrizione della pietra comprata pochi giorni fa nel negozio orientale.. in ogni caso vorrei che il tempo si fermasse ancora un po’, che giornate come queste non finissero mai. Perché quando sto bene con me stessa sento di non aver bisogno di nient’altro, o quasi insomma..
Rimetto le scarpe, indosso una maglietta al volo e mi dirigo alla macchina.
Respiro.
Frolla al grano saraceno e mandorle: (riadattata da Sere in cucina)
200 g farina 00
200 g farina di grano saraceno
100 g farina mandorle grezze
200 g burro
100 g zucchero
1 uovo
Miscelate la farina 00, quella di grano saraceno e quella di mandorle. Sabbiate il burro freddo tagliato a pezzetti con le farine. Aggiungete l'uovo e impastate con un cucchiaio di legno. Unite infine lo zucchero. Formate un panetto di frolla omogeneo, mettetelo a riposare in frigo per almeno una notte. L'indomani tirate e stampate i biscotti della forma che preferite. Cottura come al solito 165°C per 2-15 minuti circa. Da assaporare in compagnia.
A presto, con una ricetta magari un po' meno rustica ma sta volta avevo solo bisogno di una scusa per scrivere.
Silvia
Il mare fa stare bene anche me..sa mettermi in pace con me stessa e con il mondo. Approfittane se puoi :-)
RispondiEliminaMi piace anche la "scusa" che hai trovato per scrivere queste righe..ti leggo sempre con piacere e oggi vorrei anche poterti rubare uno di questi draghetti ^_^
Buon we <3