17.12.18

Composta di pere e vaniglia - ricordi d'infanzia

Non ho molti ricordi della mia infanzia, pochi e sconnessi.
Ricordo i pomeriggi passati all'aria aperta, a correre nel giardino di casa mia, circondata da gatti e da un paio di pastori tedeschi cresciuti con me, mamma e figlio, che mi proteggevano e giocavano tra l'erba umida. Maya e Ares si lasciavano accarezzare, innocui, nonostante la loro figura imponente se paragonata a quella di una bimba di pochi anni. Zampettavo a piedi scalzi, che le scarpe non le ho mai sopportate, tra la terra fresca del campo provocando la rabbia di mio padre che si accingeva a seminare i prodotti per l'inverno.
Ho sempre amato la natura, la tranquillità che trasmette e quella sua capacità di stupirmi con i colori e le forme assai bizzarre che certi alberi e certi animali possono assumere.
Ripensandoci è come se nella mia vita ci siano delle cose, dei punti fissi, che mi accompagnano da sempre.
In primis la mia voglia di starmene da sola, o per meglio dire in compagnia del buon silenzio. Ero solita starmene ore ed ore sull'altalena, due corde alquanto precarie a cui era appesa un tavoletta di legno, ruvida e decisamente troppo piccola ma che non ha mai esitato a sorreggere il mio peso. Mi divertivo a mettermi a testa in giù, ad arrampicarmi sulla corda appesa al Noce, stile scoiattolo che deve raggiungere la cima dell'albero. Capitava anche che, per noia, mi rifugiassi tra i rami del Fico o della Magnolia, in compagnia di qualche buon libro fantasy e me ne stessi lì finchè qualcuno non mi veniva a recuperare per l'ora di cena..
Con gli anni il Noce, ormai diventato vecchio e corroso dal tempo, fu abbattuto e io dovetti accontentarmi di una curiosa amaca, gialla e per nulla comoda, piazzata tra due Aceri, uno rosso e uno verde, proprio davanti all'entrata di casa mia, forse per tenermi più sotto controllo (..). Abbandonai quindi i miei rifugi a qualche metro da terra per rilassarmi tra i due alberi, cullata dal lento dondolio della rete che talvolta mi dava una leggera nausea. Adoravo, e adoro tutt'ora, starmene fuori a leggere sotto l'ombra degli alberi, meglio se con una leggera pioggerellina che, non ho mai capito perchè, mi mette una strana e piacevole malinconia..

Secondo punto fisso: il verde. In tutte le sue sfumature, da piccola so per certo, non lo ricordo ma ho visto diversi disegni, scarabocchi, interamente verdi. Il sole era verde, erba, case e persone verdi, macchine verdi.. probabilmente ero decisamente ottimista e piena di speranza.. cosa che con gli anni è andata scemando ma comunque il verde permane tutt'ora. Dopo il nero, che non si può definire colore e blablabla, c'è il verde (pantone 371, o 2280) con le sue mille sfumature..

Terzo: i gatti. Tanti, troppi, bianchi, rossi, neri, certosini e a macchie. Io non credo di aver mai vissuto felini. Li adoro, sono così maledettamente opportunisti e snob, asociali ed eleganti; dormono e mangiano tutto il giorno e più ingrassano più sono belli.. indipendenti e poi hanno quel sesto senso che tanto vorrei avere..


Un po' fuori stagione, ma ci tenevo a riportare questa confettura che credo rientri tra le mie preferite.. non ho la più pallida idea di che tipo di pere siano, è un'albero vecchio, molto più di me, piantato da mio nonno anni e anni fa all'inizio del vigneto, tra il Caco e il Nocciolo. Ricordano vagamente le Williams, dolci e succose.
La vaniglia invece veniva direttamente da Bali, dal viaggio di nozze di una mia collega..

Composta di pere e vaniglia:
1 kg di pere
300 g zucchero
2 baccelli vaniglia (semi e bacca)
buccia di 1/2 limone
fruttapec 3:1

Solita procedura super easy. Far bollire il tutto per pochi minuti quindi invasare e far raffreddare i barattoli a testa in giù.
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Tips: io la frutta la frullo pochissimo, anzi spesso non la frullo neanche.
I baccelli di vaniglia metteteli nei barattoli che continueranno a lasciare il loro aroma nei mesi successivi al confezionamento.
Ultimissimo consiglio: mettete tutti gli ingredienti nella pentola (tranne 100 g di zucchero e il fruttapec) e lasciate riposare in frigo una notte, l'indomani mescolate i 100g di zucchero tenuti da parte con la pectina e aggiungeteli alla frutta quindi procedere normalmente.


presto altri esperimenti sempre a base di vaniglia
...


Silvia

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